ANATEMI CONTRO LA LIBERA MURATORIA  

 (PRIMA PARTE)

Uno dei fenomeni più interessanti del tardo medioevo e dei primi secoli dell’era moderna è quello delle FRATELLANZE di MESTIERI che trovarono la loro massima espressione in Italia nei Maestri Comacini e in Francia nel Compagnonnage.

Non è qui il caso di svolgere un’indagine su tale argomento:basterà solo ricordare che l’Ordine dei costruttori di cattedrali, diffusosi in tutta l’Europa,ebbe accordati privilegi particolari da re e da papi proprio in una epoca in cui forte si faceva sentire sugli altri sudditi il peso del dispotismo. Tra i tanti che onorarono l’Ordine è da citare papa Niccolò III ( Giangastone Orsini,1277-1280),il quale non soltanto riconferma tutti i diritti già accordati dai suoi predecessori ai massoni, ma altri ne accorda di notevole importanza. Gli operai aderenti all’Ordine,non potevano non risentire l’influenza di due particolari fattori : il primo l’arte che esalta lo spirito e lo ingentilisce; l’altro i viaggi che essi facevano persino in Oriente,ovunque cioè venissero richiesti per le loro capacità.Questi viaggi, che DI GENERAZIONE IN GENERAZIONE li avevano messi a contatto con i popoli più eterogeni,fece loro constatare,salvo qualche periodo di più aspra lotta religiosa, che la diversità di fede non costituiva un ostacolo per trovare lavoro in una atmosfera di cordialità. Nacque così, quasi istintivamente fra quegli artisti uno spirito portato alla più serena tolleranza religiosa,che trovò poi naturale estensione anche nel campo politico. Ecco perché non poche persone che erano perseguitate per i loro principi,trovarono nelle LOGGE operative protezione ed aiuto.

Si vuole che anche i CAVALIERI del TEMPIO, quando su loro piombò l’ira di un papa e la cupidigia di un re (1311) e furono proscritti da quasi tutta l’ Europa abbiano trovato asilo nelle LOGGE dove poi esercitarono una notevole influenza spirituale. Fu per tale senso di tolleranza che poco dopo ai MASSONI, accusati di favorire l’eresia vennero revocati molti benefici. L’ORDINE dei COSTRUTTORI, sul quale nessuno ebbe mai ad eccepire alcunché,praticava l’obbligo del più stretto segreto e non soltanto il MAESTRO VENERABILE,assumendo la carica,prestava giuramento in tal senso,ma anche l’ Apprendista che dopo sette anni di diligente attività era elevato a Compagno,giurava di non rilevare giammai ciò che egli aveva potuto udire e vedere.

Si è detto come i membri dell’ ORDINE praticassero una intelligente tolleranza non soltanto tra loro, ma anche nei rapporti con estranei : si può aggiungere che sin da quella lontana epoca i LIBERI MUTATORI siano stati esempio di moralità,di fede e di spirito di fraternità,ottenendo,proprio per questo, quei privilegi che non furono mai concessi ,in così larga misura,ad altre corporazioni di mestiere; ma ciò che più conta tali privilegi circondarono l’ ORDINE di una grande prestigio del quale essi si valsero per svolgere ovunque una benefica attività morale. Sicchè,per quanto le leggi che governano l’ORDINE fossero semplici e,si può dire, primitive,tuttavia tali leggi- di carattere non soltanto professionale,ma soprattutto spirituale – furono come un faro di luce che veniva alimentato da quegli eloquenti simboli che erano ben più antichi di ogni più antica religione vivente.

Iniziazione,simbolismo, segreto: ecco i pilastri sui quali fu possibile costruire non solo cattedrali,ma anche l’uomo morale,al quale furono dati come elementi di vita questi immortali principi : la fede in Dio,la credenza dell’immoratalità dell’anima e la fratellanza tra gli uomini.L’antico ORDINE aveva trovato una sua ragione d’essere nell’arte gotica,per cui ,quando questa decadde,le LOGGE ebbero a risentirne in modo assai grave: specie sul continente europeo esse vennero man mano ad assottigliarsi di numero fino a scomparire quasi del tutto.

 Rimasero invece in Inghilterra dove,intorno al 1600,vi furono elementi

 estranei alle costruzioni,quali nobili,uomini di scienza e arte,della politica ed anche ecclesiastici. Costoro, se in un primo tempo entrarono soltanto per ritrovarsi in una atmosfera di serenità,successivamente convogliarono nelle LOGGE tutte quelle correnti di pensiero che ancora non avevano acquistato diritto di cittadinanza nella vita civile. E’ in questa epoca che accanto ai MURATORI o MASSONI operativi ,nascono i muratori speculativi.

Se si analizzano gli avvenimenti che in special modo,caratterizzarono il sec:XVII,non si può giudicare che severamente il clero cattolico che, a salvaguardia di concetti e principi filosofici,religiosi e scientifici ormai superati, spesso affidava al braccio secolare quanti ricercassero la VERITA’. Il fanatismo religioso richiedeva ogni giorno alimento di vittime:in poco tempo eretici e persone accusate di stregoneria furono arsi a Treviri; un solo tribunale ne fece bruciare 600 a Bamberga; a Wurburg salirono sul rogo in un anno 800 persone; un giudice ne condannò alla stessa pena a Nancy oltre 800; 50 bruciarono a Douai,400 a Tolosa, 1000 a Como sempre in un solo anno.

 Questa non è che una sola pagina di quella dolorosa storia che si svolse sotto

 gli occhi di un mondo attonito e terrorizzato; sono dati che che si riferiscono unicamente ad un breve periodo del secolo XVII: a questi anonimi martiri vanno aggiunti Arnaldo da Brescia, Huss,Bruno, Savanarola e mille altri.

In tale mondo di orrori e di miseria morale,le antiche CARTE dei LIBERI MURATORI,proclamavano esse sole ed affermavano una fede identica a quella che aveva trovato la sua consumazione sulla cima del GOLGOTA.

“ Un Massone è obbligato per vocazione a praticare la morale; e se egli comprende i suoi doveri, non diverrà mai né uno stupido ateo né un uomo immorale.Benchè nel tempo passato i massoni fossero obbligati a praticare la religione del paese dove si trovavano,quale essa fosse, è stato ora riconosciuto più opportuno di non imporre loro altra religione che quella nella quale tutti gli uomini sono d’accordo,e di lasciare loro ogni libertà in merito alle loro opinioni personali.Questa religione consiste nell’essere degli uomini buoni e leali,cioè uomini d’onore e di probità,qualunque siano le confessioni e le credenze che li differenziano e le loro convinzioni. E’ così che la MASSONERIA diverrà un centro di unità e il mezzo per stabilire rapporti amichevoli tra persone che fuori di essa, sarebbero vissute costantemente separate l’una dall’altra.

Queste parole che si leggono nel primo punto della Costituzione della LIBERA MURATORIA( Londra 1723 ) non rappresentano che uno degli antichi principi dell’ORDINE. A distanza di alcuni secoli,una enunciazione di tal genere –vera professione di fede, nella quale è possibile a tutti trovare un punto di unione-può sembrare ben piccola cosa,ma si riflette all’epoca in cui essa venne formulata e poi riconfermata ,alle distinzioni sociali allora esistenti, ai pregiudizi religiosi e di casta , alle condizioni economiche del popolo, alle disuguaglianze che si riscontravano ovunque, non vi è dubbio che essa affermò tale elevato principio di libertà civile e religiosa, che gli uomini dovranno infine rendere omaggio agli ANTICHI LIBERI MURATORI e riconoscerli come i soli precursori di tutte quelle libertà che sono tutt’ora in fase di laboriosa conquista. E ammoniscono ancora le Carte : E’ perché nessun odio privato, né alcun germe di discordia,deve essere portato in queste riunioni,che si devono evitare più di ogni cosa le discussioni religiose o politiche o le questioni di nazionalità,attesa che nella nostra qualità di MASSONE noi non professiamo che la religione generale,indicata più oltre ; che noi siamo di tutti i popoli, di tutte le lingue,di tutti gli idioma e che noi siamo contrari a tutte le intraprese contro il governo ciò non essendo mai stato e non potendo mai essere che funesto alle prosperità delle LOGGE:”

In questo principio e in quello precedente è la vera Libera Muratoria: essa insegna che è inutile correre dietro a chimere : la via della Salute è in quella antica,semplice,universale enunciazione: la Muratoria può essa sola rendere fratelli tutti gli uomini . Questa è la Fratellanza dei Liberi Muratori all’alba del sec. XVIII,quella Fratellanza che re Giorgio I d’ Inghilterra ,perpetuando una antica tradizione,onorava a Londra di una sua visita il 20 settembre 1714,riconfermando così la sua paterna benevolenza.

Tutta la via della Muratoria,anche se ridotta a poche Logge,è finito a quest’epoca come una sinfonia di Amore che sale verso Dio e verso i poteri dello Stato. Il 1717 è l’anno della ripresa; quattro Logge d Londra,tre delle quali con “Fratelli” in maggioranza anche operativi, si adunano per stabilire nuove basi organizzative. Evidentemente chi fissa al 1717 l’origine della Muratoria moderna,non è del tutto nel giusto; questa istituzione stava già subendo in se stessa un lento processo evolutivo,che la doveva condurre verso nuove forme di sviluppo. Anderson,Desaguliers e gli altri non sono che i realizzatori materiali di questo spirito evolutivo.A somiglianza dell’antica assemblea quadriennale e annuale, nacque la Gran Loggia, a capo della quale fu posto,con sistema elettivo,un Gran Maestro. Dopo sei anni (1723) furono date alla stampa le Costituzioni che traevano origine da quelle norme (Landmarks) che avevano così bene regolato la Fratellanza “ The Costitutions of the Free-Masons.Containing the History,Chargès,Regulations etc.of that most Ancient and Rigt Worshipful Fraternity”:

Le Costituzioni recano la firma del duca Filippo di Wharton,Gran Maestro, di Desaguliers, Gran Maestro Aggiunto e dei Dignitari delle Logge di Londra e di Westminster,salite,in breve tempo,a venti,che infatti,tutta l’attività della risorta istituzione si limitò allora a rafforzare e ad estendere i vincoli di più perfetta unione con le antiche e le nuove Logge inglesi. Tra i primi studi che occuparono la mente dei Massoni inglesi vi fu anche un progetto per venire in soccorso dell’umanità bisognosa. Poi la Massoneria dilaga oltre l’isola: sono gli inglesi che la trapiantano un po’ ovunque con piccole Logge che dapprima raccolgono uno stretto numero di aderenti e che restano alle dipendenze e sotto la sorveglianza della Gran Loggia di Inghilterra,alla quale è pure demandato il rilascio delle patenti di costituzione. Nella cattolica Irlanda è creata una prima Loggia nel 1730, dal visconte Lord Kingston; in Scozia il nobile William Sainclair costituisce la Gran Loggia di Edimburgo che nel 1738 pone la prima pietra dell’ospedale civico, costruito a spese dei massoni ;in Austria , Francesco I°,iniziato egli stesso a 23 anni quando si trovava a Londra come duca di Lothringen,protegge l’istituzione; nelle Province Unite ,alcune Logge sono costituite nel 1734 e dopo una breve parentesi di persecuzioni dovuta al sospetto che operassero in favore della Casa di Orange,la Massoneria è ammessa e gode ottima reputazione,nonostante l’ostilità del clero cattolico; in Danimarca una prima Loggia è aperta nel 1738 e accolta con favore; in Germania sorgono le prime Logge tra il 1730 e il 1737 e in una di esse è iniziato il 14 agosto 1738 Federico II°,re di Prussia,allora principe reale; in Svizzera, Giorgio Hamilton crea Logge a Ginevra , a Losanna e altrove; in Svezia nel 1735 una Loggia è fondata dal Conte Axel Erkeson Wrede Sparre; Logge sorgono ancora in Polonia nel 1736,mentre altre erano state precedentemente costituite a Gibilterra(1727),a Madrid (1728),in Turchia (1738) e negli Stati Uniti d’America (1733). In Francia sembra che una prima Loggia sia sorta a Parigi nel 1725; è certo,comunque, che nel 1732 una Loggia è creata purea Parigi ed altre in varie parti della Francia.

In principio vi si fanno iniziare solo i nobili, ma poi vi entrano anche uomini di scienza, rappresentanti del clero nonché professionisti e commercianti. Quasi ovunque la Massoneria è accolta con favore da principi e sudditi: turba tale atmosfera di tollerante serenità il diciassettenne Luigi XV,re di Francia,per suggerimento dei Gesuiti dei quali era stato allievo e dei quali subiva l’ascendente.La polizia aveva scoperto una Loggia nella quale operavano fraternamente uomini di diversa fede religiosa: bastò questo perché il re emanasse un editto (1737),con il quale dichiarava sospetto il “mistero”con cui i massoni si ostinavano ad avvolgere le loro cerimonie. Egli inoltre interdiceva ai nobili di farne parte e ,piegando anche qui la sua debole volontà alle richiesta dei Gesuiti,giunse fino a disporre che gli iniziati non fossero ricevuti a corte. Come avviene per tutte le cose proibite senza giusto motivo,l’editto ottenne un effetto contrario per cui la Massoneria raggiunse in Francia uno sviluppo mai sino ad allora raggiunto.IL 10 settembre 1737 la polizia sorprendeva la Fratellanza riunita in seduta plenaria in rue Chapelot,presso un oste,il quale fu l’unica vittima della giornata,essendo stato condannato a pagare un’ammenda di mille franchi: e tutto finì lì; tanto che il 24 giugno 1738 i giornali poterono pubblicare la nomina di Gran Maestro del duca d’Antin. Anche nel piccolo Granducato di Baden l’Elettore Palatino interdisse nel 1737 ogni riunione: fu questo uno dei pochi atti di intolleranza da parte dei protestanti contro la Massoneria.

Nella penisola italiana, divisa ancora in molti Stati,l’istituzione era penetrata dovunque: è accertato che nel 1735, esistevano Logge a Padova, a Venezia,a Vicenza ; n egli Stati della Chiesa una Loggia sembra sia sorta nel 1736 a Bologna e forse una nella stessa Roma costituita sin dal 1724 dall’archeologo Martino Folkes,Gran Maestro Aggiunto della Gran Loggia d’Inghilterra;sempre a Roma vennero aperte nel 1735 la” Loggia Romana” e la “Jacobite Lodg”.

Nel Regno delle due Sicilie ,la prima Loggia è costituita a Napoli nel 1735. In Toscana il granduca Gian Gastone dei Medici,colpisce l’attività massonica con un suo editto,ma essendo egli morto poco dopo, le Logge tra cui primissima quella di Firenze (1733),possono continuare i loro lavori,godendo la protezione di Francesco di Lorena.Ciò però non impedisce che la polizia sorprenda a Livorno una Loggia dove si trovavano riuniti ebrei,protestanti e cattolici.

Prendendo in esame la situazione politica dell’Europa nel secolo XVIII, non può meravigliare che alcuni principi abbiano ostacolata l’introduzione della Libera Muratoria nei loro Stati: si era all’epoca dei monarchi assoluti i quali difendevano i diritti che essi ritenevano a loro derivati esclusivamente e direttamente da Dio; non solo, ma non era neppure difficile essere accusati di eresia e di cadere così sotto gli artigli dell’Inquisizione che, con le sue rapide e molto superficiali procedure,non aveva riguardi neppure per i reggitori della cosa pubblica. A completare il quadro si debbono aggiungere il bigottismo dei popoli, e l’atteggiamento dei papi i quali, come proclamerà poi Benedetto XIV,con la sua Bolla “ Providas” del 1751, esigevano che i principi, quali subordinati difensori della Chiesa cattolica, si attenessero a quanto già aveva detto l’imperatore Carlo Magno,da cui dovevano trarre esempio : “ non possiamo in nessuna maniera ammettere che possano essere a noi fedeli coloro che si siano manifestati disobbedienti ai loro sacerdoti”      

Comunque fino al 1778 i massoni non ebbero a subire gravi persecuzioni: tutto si era risolto fino a quell’epoca in non gravi e spesso presto revocati provvedimenti di polizia. A esacerbare l’azione concorsero i successori di Pietro i quali per i primi sancirono per i “settari”,oltre che lo “sdegno di Dio Onnipotente e dei suoi santi Apostoli Pietro e Paolo”, la loro consegna al braccio secolare: Ha così principio un capitolo doloroso e triste,ai quali purtroppo non è stata ancora oggi posto la parola “ fine “.

Il 27 aprile 1738, l’ottantenne e quasi cieco Clemente XII, cedendo alle pressioni del S.Uffizio, dopo un consiglio tento con i cardinali Ottoboni, Spinola e Zederari, lanciava la prima bolla di scomunica :

 “In Eminenti Apostulatus Specula”

 Clemente Vescovo – Servo dei Servi di Dio

A tutti i fedeli della cristianità, salute ed apostolica Benedizione.

Passi,sebbene indegnamente,per disposizione della divina clemenza, sulla vetta dell’apostolato,per adempiera al compito della pastorale provvidenza a noi affidato, per quanto dall’alto concesso, ci applichiamo con sollecito zelo a quelle cure che ci consentono di incrementare specialmente l’integrità della religione ortodossa e che possano rimuovere da tutto il mondo cattolico,in questi difficilissimi momenti ,i pericoli di sovvetimento.Siano ,infatti,venuti a conoscenza,divulgandola la stessa voce pubblica, che si sono diffuse in lungo e in largo e che di giorno in giorno aumentano di vigore ,alcune società,adunanze,circoli,riunioni, congreghe o conventicole, comunemento denominate dei Liberi Muratori a Franchi Massoni o con altro nome,a seconda della diversità delle lingue,nelle quali sono a vicenda consociati uomini di qualsiasi religione o setta ,paghi di una simulata apparenza di onestà naturale,con un patto rigoroso e impenetrabile,secondo leggi e statuti creati da loro. Essi si vincolano a nascondere ciò che insieme fanno in segreto,non solo con uno stretto giuramento prestato sulla santa Bibbia, ma anche sotto la minaccia di gravi pene.Ma come è nella natura stessa del delitto di tradirsi e il provocare da sé un rumore rivelatore, così queste società o conventicole hanno generato nello spirito di tutti i veri credenti tali sentimenti di sospetto che, per uomini saggi e probi,dare il proprio nome a quelle congreghe,equivale macchiarsi di perversità e di malvagità;Che se esse non agissero in nessun modo male ,non terrebbero la luce in tanto odio.Tale rumore è cresciuto a tal punto che le dette società,in moltissimi paesi sono già state da tempo proscritte dal potere laico,e provvidenzialmente eliminate,come nemiche della sicurezza dei regni. Noi dunque abbiamo valutato nel nostro animo le gravissime tragedie che società e conventicole di tal fatta infergono non solo alla tranquillità del potere temporale ,ma anche alla salvezza spirituale delle anime e che esse non possono vivere in virtù del diritto civile né di quello ecclesiastico. Quale servo fedele e quale prudente capo della famiglia di Dio,costantemente edotti da divina ispirazione,che bisogna vegliare affinchè uomini di tale specie non minino, come ladri,l’edificio e non si sforzino, come volpi,di demolire la vigna, e affinchè essi non sovvertano il cuore dei semplici e non trafiggano di nascosto gli innocenti; al fine di sbarrare una via assai larga che potrebbe aprirsi alle iniquità perpetrate impunemente, e per ovvii motivi a noi noti, secondo il suggerimento di parecchi venerabili nostri Fratelli, cardinali di <s.<r.<c. e anche di nostro motu proprio ,con sicura consapevolezza e dopo matura deliberazione e nella pienezza del potere apostolico,abbiamo stabilito ed abbiamo decretato che le medesime società,adunanze,riunioni,associazioni, congreghe e conventicole dei Liberi Muratori o Franchi Massoni o con qualsivoglia altro nome chiamate,debbano essere condannate e proibite,come con la prsente costituzione, che avrà perpetuo valore,le condanniamo e proibiamo.

Per cui ,in virtù della santa obbedienza ordiniamo, a tutti e a ciascun cristiano, di qualsiasi stato,grado,condizione,rango sociale,dignità e carica, sia laico sia ecclesiastico,tanto secolare quanto regolare,nonché quelli degni di una menzion e particolare e di una speciale designazione, che nessun sotto qualsiasi preteso o titolo ,ardisca entrare nelle predette società,diffonderle,favorirle e ospitarle nella propria casa o proprietà o altrove,di nasconderle,iscriversi,parteciparvi,procurare ad esse possibilità e agevolazioni per convocarsi in qualche luogo ,di amministrare ad esse qualche cosa,o altrimenti di prestar loro consiglio e aiuto, di favorirle palesemente o nascostamente, direttamente o indirettamente, per mezzo proprio o per mezzo di altri in qualunque modo; di esortare ,indurre ,spingere,persuadere altri ad iscriversi a tali società, ad affiliar visi, a parteciparvi ,ad aiutare o favorire in qualunque modo le stesse, ma che debbano invece restare assolutamente lontani dalle medesime società,unioni,adunanze,riunioni, congreghe o conventicole sotto pena di scomunica per tutti coloro che contravverranno a quanto sopra,per il fatto in sé e senza bisogno di ulteriore dichiarazione ,dalla quale scomunica nessuno, da nessuno, se non attraverso noi o il Pontefice romano regnante,potrà ottenere il beneficio dell’assoluzione,tranne che in articulo mortis.

Disponiamo altresì e ordiniamo che tanto i Vescovi, i prelati superiori e di altri Ordinari,quanto gli Inquisitori designati in ogni dove contro la malvagità dell’eresia ,perseguitino i trasgressori di qualsiasi stato, grado, condizione, rango, dignità e potenza, e che li frenino e li puniscano con adeguate pene come gravemente sospetti di eresia; e attribuiamo e impartiamo a tutti loro la libera facoltà di procedere contro i medesimi trasgressori,di cercarli e frenarli con adeguate pene e punirli invocando, se necessario,anche l’aiuto del braccio secolare.

Disponiamo inoltre che alle copie della presente, anche se stampate,firmate di mano di un pubblico notaio e munite del sigillo di persona investita della dignità ecclesiastica,sia prestata fede uguale a quella che si presterebbe alla lettera originale, se fosse esibita o mostrata. A nessuno dunque , sia lecito infrangere il contenuto di questa nostra dichiarazione, condanna, ordine, proibizione,interdizione o di violarla con temeraria audacia:chè incorrerà nello sdegno di Dio onnipotente e dei suoi beati apostoli Pietro e Paolo.

Dato a Roma, da S. Maria Maggiore nell’anno dell’Incarnazione del Signore 1738,il ventotto aprile,nell’anno ottavo del nostro Pontificato.

...... (continua)

Di Salvatore Farina e Maria C.de Rutri

Accademia di Studi Gnostici

Via San Zanobi,89 -50129 Firenze